CREMAZIONE E ECOLOGIA

BARE ECOLOGICHE

 

 SI PUO'

Si  può pensare con serenità alla scelta della cremazione e che è una condizione che permette anche di guardare al mondo.

Si può sentire il richiamo sempre più doloroso della natura offesa dalla devastazione alla quale l'attività irresponsabile degli umani la sottopone e capire che è urgente risparmiare il suolo e le sue ricchezze  per le generazi future.
Si può contribuire a risparmiare sull'ambiente che dobbiamo considerare in prestito e da affidare a quelli che arriveranno e  a quelli che sono già con noi e stanno crescendo.  

Si può gestire la parte che ognuno di noi ha ricevuto in prestito non solo con buoni comportanti durante la vita,ma anche con decisioni molto responsabili alla fine del “passaggio”.

Si può affermare la propria libertà di scegliere il trattamento del proprio corpo così come si vuole fare in vita con la difesa e la cura dei suoi bisogni,nel rispetto delle scelte che altri vogliono fare.

Si può tenere a mente che quasi 40 urne stanno nello spazio di un avello e che,quando si sceglie la dispersione delle ceneri, queste vanno nell'infinito della natura.

Si può pretendere che le bare eocompatibili siano a disposizione dei cittadini che  desiderano salvaguare l'ambiente.

Le bare ecologiche risparmiano il suolo e salvano le foreste.

Roccco Caccavari

 

UNA RISPOSTA


Durante alcuni incontri con l'assessore Zoni abbiamo posto richieste e quesiti su argomenti inerenti le competenze della Amministrazione comunale. sulla cremazione.

Tra l'altro, abbiamo chiesto di conoscere la posizione del Comune sull'uso delle bare ecologiche per la tutela ambientale e la riduzione dei costi funerari,anche in riferimento al Decreto Ministeriale 12 aprile 2007(vedi sul nostro sito – n.d.r)..

Abbiamo ricevuto sull'argomento dal dott.Gabriele Righi,dirigente del Comune di Parma,la nota che di seguito pubblichiamo.

“Uno dei temi che si stanno discutendo a livello europeo in ambito di crematori è l’impatto ambientale. Tanto che l’European Crematoria Network, un’associazione tra i gestori e i costruttori di crematori che si è costituita nel 2004, ha presentato al Parlamento Europeo nel maggio del 2008 il libro bianco “Crematori e rispetto per l’ambiente”. Raccomandazioni dei gestori di crematori poste all’attenzione di Autorità regionali, nazionali ed europee”. Lo scopo è quello di addivenire ad una direttiva europea che tenga conto delle specificità del processo della cremazione che non va assimilato né sotto il profilo tecnico e men che meno sotto il profilo etico con i processi di combustione dei rifiuti. Oltre all’attenzione per i sistemi di filtraggio per abbattere al massimo le emissioni in atmosfera che qualsiasi processo di trasformazione energetica comporta, si pone l’attenzione ai materiali che vengono combusti durante la cremazione. Sotto questo secondo aspetto rilevano i materiali di cui sono composte le bare e i loro componenti interni. Nel marzo scorso all’interno di Tanexpo, la manifestazione del settore funerario che si svolge ogni due anni in Italia, si è costitituito un gruppo di lavoro che affronterà il tema della standardizzazione delle bare in funzione della loro destinazione (inumazione, tumulazione e cremazione). Anche in questo caso l’obiettivo è di porre il tema su basi scientifiche e non in funzione di interessi commerciali. Il crematorio di Parma darà il proprio contributo a questi approfondimenti scientifici proprio in funzione delle caratteristiche dell’impianto che consente di monitorare in continuo molti parametri.”
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