Ottobre 2003 - La cremazione e' lasciar spazio alla vita

Rocco Caccavari Presidente SO.CREM di Parma: "Tutti sono mossi da un’idea: quella di lasciare la terra ai vivi."

Quando cominciai ad occuparmi di cremazione e di dispersione delle ceneri,come deputato, con la presentazione di una proposta di legge e come relatore, non immaginavo, pur augurandomelo ovviamente, che il più moderno degli antichi riti il 30 marzo del 2001 sarebbe diventato la Legge n. 130 dello Stato. La conferma che oggi mi torna è il verificare quante persone sono interessate da questa pratica, quante vengono a discuterne nella sede dell’associazione di Parma (Socrem) in via Lodovico Gambara n°2, quante chiedono informazioni. ( mar. 9-12; ven 15-18; tel. e fax 0521/958160); e-mail: socrem.parma@virgilio.it

Tutti sono mossi da un’idea: quella di lasciare la terra ai vivi. Come luogo, come ambiente, come spazio, per il godimento della vita e di bruciare le proprie spoglie facendo delle ceneri l’uso più rispondente al desiderio di ciascuno, o con la dispersione o con la conservazione.

Sono persone di provenienza culturale, religiosa ed ideologica molto diversa che si ritrovano attorno ad una scelta che io considero di tolleranza e pluralismo, di grande libertà perchè significa che i loro valori, i loro sentimenti, le loro passioni,i loro ideali sono affidati alla memoria di chi vive e li ricorda e non alla materia inanimata conservata.

Come è noto infatti con la cremazione,che non esclude nessuno dei riti funerari religiosi o laici, è la persona che decide cosa fare del proprio corpo dopo la morte e dove spargere o conservare le proprie ceneri, un diritto legale questo che non è ancora applicato perchè la legge approvata deve vedere definiti i propri regolamenti applicativi. Per questa ragione la Federazione Italiana per la Cremazione (FIC) ha indetto per domenica 26 ottobre l’8° giornata nazionale della Cremazione. Le 41 Socrem (Società di Cremazione) sparse nel Paese, fra cui Parma, prendono voce per presentare la loro attività volontaria, informando sulla possibilità di scelta.

Parlare di cremazione, ma soprattutto occuparsene, non è facile perchè viviamo con la paura della morte e cerchiamo in ogni modo di resisterle ma quando entra in noi, con un lutto, diventa l'avvio di una ricerca di memoria perenne anche attraverso i riti e i simboli che circondano il disfacimento del corpo. Compresi i cimiteri,luoghi affollati anche di tombe abbandonate, che stanno invadendo le città. Il culto dei morti profondamente radicato nella nostra società, ha determinato la formazione di una cultura che va rispettata e che riconosce nella tumulazione e nella inumazione quasi esclusivamente le modalità di trattamento delle salme,senza porsi il dubbio di come trattare resti umani e residui funerari indistruttibili nei secoli.

Ma la pratica cremazionista,che rispetta profondamente e afferma il culto dei morti va facendoci strada. Anche la chiesa cattolica dal 1963 ha tolto ogni pregiudizio su tale metodo funerario e la Chiesa Valdese e le altre Chiese cristiane evangeliche sono sempre state favorevoli a questa pratica. Nell’anno scorso secondo i dati della Fic le cremazioni sono ulteriormente aumentate in Italia: oltre il 7% dei decessi termina ora con la cremazione. In dieci anni questa percentuale è aumentata di oltre 12 volte, segnalando quindi un cambiamento sociale che si sta estendendo anche nelle regioni meridionali.

La sua diffusione comporta però scelte conseguenti anche da parte delle Amministrazioni Comunali. Parma non ha ancora una struttura crematoria nè luoghi deputati allo spargimento delle ceneri. E’ un’esigenza che in tanti auspichiamo trovi al più presto risposta perchè oggi per eseguire la cremazione occorre trasportare il defunto che ha espresso questa volontà a Reggio Emilia.Da contatti con l’Amministrazione comunale di Parma abbiamo appreso che si sta lavorando per portare a termine un progetto già avviato di l’appalto per la costruzione dell’area crematoria.

Ma vi è un’altro punto da sottolineare.

Il 31 luglio scorso è stato affidato alla Commissione Affari Sociali della Camera l’esame della “Disciplina delle attività nel settore funerario”. La Fic, come scrive nel proprio comunicato,auspica che il provvedimento ora in discussione possa essere rapidamente approvato dai due rami del Parlamento per rispondere alle attese di moltissimi cittadini e dare quindi attuazione alla normativa già inserita nella legge n. 130.

La cremazione può dare concretezza alla domanda dove si va a finire dopo la morte:spiritualmente ognuno ha una fede o una convinzione e lo sente;la materia di cui siamo fatti che diventa cenere sparsa entra nell’eterno divenire della natura,che può anche accogliere e consegnare,nel suo infinito mistero, un ricordo,un pensiero,una preghiera.