Cremazione: una scelta di liberta' tra cronaca e storia

di Rocco Caccavari  - Dalla Gazzetta di Parma 1 novembre 2008

Sconcertanti fatti di cronaca che hanno svelato il comporta­mento di aziende e addetti sia pubblici che privati colpevoli di violazioni, manomissioni e abusi di ogni genere nel trattamento delle salme hanno determinato turbamento nell'opinione pubbli­ca, anche in quella che riconosce la scelta della cremazione un di­ritto della persona.

La cremazione è una delle pratiche funerarie più antiche e diffuse della storia dell’umanità. Le prime testimo­nianze certe di questo rito risal­gono al neolitico, eseguito soprat­tutto dalle popolazioni nomadi , ma anche da quelle sedentarie. Per alcuni gruppi di popolazioni la cremazione era riservata solo ai guerrieri caduti in battaglia o alle donne decedute durante il parto. Quasi sconosciuta in Africa, nel­l'America Meridionale e in Ocea­nia, la cremazione trovò invece larga applicazione presso le po­polazioni delle coste del Pacifico settentrionale e dell'America del Nord. La cremazione fu un trat­tamento delle salme adottato an­che nelle civiltà mediterranee: Greci ed Etruschila considera­vano un atto di purificazione e di liberazione dello spirito riservato alle persone illustri, mentre nella società romana il rito crematorio era un'esclusiva delle classi nobili. Soltanto i ricchi potevano per­mettersi le sontuose cerimonie funebri e la pira di legni pregiati irrorati di balsamo.
Fu anche per questa ragione che le prime co­munità cristiane, pervase da un senso dì umiltà e di eguaglianza preferirono allo sfarzo tipico di queste cerimonie, la semplicità dell'inumazione. La cultura ebrai­ca considerava la cremazione un onore straordinario riservato ai re e agli eroi (Saul, Davide, Salo­mone, ecc.), come si legge negli scritti di San Gerolamo. In realtà, fino al IV secolo d.C., gli stessi cristiani venivano seppelliti o cre­mati secondo le preferenze o le usanze del Paese ove dimora­vano.

A Roma, ad esempio, sono state rinvenute nelle catacombe urne cinerarie cristiane dell'epo­ca. Solo qualche secolo dopo l’in­staurazione ufficiale del Cristia­nesimo la cremazione dei cada­veri fu abolita perché considerata una istituzione pagana. Paralle­lamente, anche l’Islamismo im­pose l'inumazione in tutti i Paesi in cui si affermò.
Verso l'anno Mille, infine, la cremazione scomparve pressoché da tutta l’area medi­terranea. Sarà dopo la Rivoluzio­ne Francese che alcuni intellet­tuali cercheranno di favorire nuo­vamente la cremazione, come reazione ai dogmi della Chiesa.

Nella seconda metà dell'800, sotto la spinta della rivoluzione indu­striale e del processo di urba­nizzazione, la pratica della cre­mazione venne riproposta per l’insufficienza dei cimiteri. Gli at­teggiamenti di rottura ideologica e di fanatismo sono stati giu­stamenti superati e la scelta cre­mazionista è l'esito di una ra­gionata ricerca indivuiduale di motivazioni etiche, culturali e so­ciali, compatibili con i sentimenti religiosi ed infatti la Chiesa cat­tolica ammise la cremazione co­me pratica funeraria nel 1963.

An­che se nella storia ne è stato fatto un uso aberrante e criminale per folli disegni politici la tradizione dimostra che da sempre la cre­mazione non ha rappresentato un semplice trattamento delle sal­me, ma un gesto esemplare del rispetto alla persona defunta e una affermazione protratta oltre la vita della sua dignità.

La Società per la Cremazione So.Crem di Parma è impegnata per statuto ma soprattutto per missione, at­traverso la dichiarazione di vo­lontà e la destinazione scelta per le ceneri sottoscritte dagli asso­ciati, alla tutelagiuridica dei valori e dei diritti che la legislazione in vigore garantisce.
Per rafforzare la certezza del rispetto della vo­lontà espressa la So.Crem di Par­ma intende avviare importanti novità. Infatti dalla messa in fun­zione del Tempio di Parma,  un rappresentante della So.Crem se­guirà tutte le procedure dal de­cesso del proprio associato fino alla destinazione delle ceneri con discrezione e gratuitamente, d'in­tesa con il gestore e le altre entità interessate. Questa disposizione farà parte della dichiarazione di volontà confermata al momento dell'iscrizione e favorirà la pre­venzione e il controllo di sfrut­tamenti economici, di profana­zioni e di vilipendio nella circo­stanza della cremazione.

Un altro significativo supporto, ove occor­ra, sarà messo a disposizione dei parenti: sarà attivo un gruppo di psicologi che accompagnerà nei momenti dolorosi del lutto le per­sone che ne manifesteranno il bisogno, anche per la compren­sione e la condivisione della scelta della destinazione delle ceneri. L'esperienza dimostra per esem­pio che, nelle coppie anziane, alla persona sopravvissuta va dato un sostegno per placare la pena esi­stenziale della nostalgia strug­gente del passato spesso più forte del dolore presente.