Silvana Stocchi

Mondo Illusione

Esiste un mondo dove l’unicità della realtà è contrapposta al

dualismo,dove dimensioni spaziali e temporali controllano la

materia per mezzo di leggi relative ad un meccanismo,si tratta del

più grande mistero,che è il controllo del destino di ognuno,in quel

mondo si trova la fonte vitale,dove è nascosto il disegno

universale,già programmato e che nessuno può cambiare in modo

definitivo.Il significato del destino che ci unisce,per noi tutti è

difficile da comprendere perché appare a volte troppo complesso e

la ragione di essere a volte si nasconde in una crudele realtà.Il

libero arbitrio nella vita dà la facoltà di scegliere,ma il destino

rimane come era prestabilito,ed è per questo motivo che Michele

ha dovuto lottare con un male incurabile,che lo avrebbe portato

alla morte in pochi mesi,il suo lavoro,i suoi obbiettivi per il

futuro dovevano terminare,come era stato predestinato.Quando

ho conosciuto Michele non avrei mai immaginato di vivere una

storia così importante ! Bello,giovane,alto,capelli neri,

sopraciglia nere,folte,che danno forza a occhi dolci e timidi un

sorriso stampato in volto nonostante le prove difficili da superare

nella sua breve esistenza, una vita trascorsa con grande amore,

Quasi sapesse che sarebbe durata poco! Michele aveva un grande

desiderio, dare di più di quello che riceveva dagli altri e questa sua

generosità lo faceva diventare veramente un grande uomo.

Nessuno in fondo lo aveva conosciuto totalmente e con ognuno si

rapportava in maniera diversa,per questo quando eravamo uniti al

suo capezzale,trasparivano ricordi diversi nei volti e negli occhi

incantati fermi in ricordi differenti,chi lo dipingeva nella sua

mente o in cuor suo,come un compagnone allegro, chi un ridente

ironico,chi un po’ bastardo come a volte desiderava essere

definito,chi invece ne conosceva a fondo la sua immensa

dolcezza,di coccole e tenerezze unita alla sua sensibile fragilità,

oppure chi aveva conosciuto il suo lato giocoso e un po’ perverso,

ma sempre con dei valori interiori veramente saldi.Noi ora ,ci

trovavamo uniti insieme ad accompagnarlo verso il suo destino,

prima di quel momento così difficile da sopportare,non ci

eravamo mai conosciuti, parlava di noi,sapevamo che aveva molti

amici, ma non ci aveva mai fatto incontrare anche se a volte noi lo

chiedevamo. Michele ci aveva custodito come un grande valore da

difendere e godere per sé in quei momenti che dedicava totalmente

ad ognuno di noi. I suoi intimi sentimenti,la sua vita, aveva i mille          

volti in una personalità complessa, originale,intelligente ed era

rimasto un segreto per tutti, perché era un “attore nel mondo!”

nelle sue relazioni c’erano i parenti,i colleghi, gli amici ed amori,

ed è proprio in questo settore che lì io mi trovo, da sola, con la mia

disperazione e nostalgia. Lui che aveva saputo donare con tanta

generosità proprio quello che ognuno di noi desiderava,virtuosità

che lo aveva reso speciale a tutti, ora ci faceva sentire soli e piccoli

nel suo grande mondo interiore.Ero un segreto e a nessuno aveva

rivelato la mia età,infatti ci dividevano molti anni,lui aveva quarantasei

anni ed io molti di più…ma i nostri momenti univano amore ed

attrazione non ancora concessa ad una società ancorata alla

moralità. Michele no si era fatto mancare anche momenti dedicati

alla lettura per evadere con la mente dalle ingiustizie,dalle

delusioni e anche dall’invadenza di una famiglia numerosa,sempre

pronta a criticarlo o giudicarlo anche se con amore che volendo

proteggerlo lo racchiudevano invece in una gabbia dove l’unica

salvezza era nascondere se stesso. La speranza di guarire non lo

aveva mai abbandonato,il dolore continuava a togliergli la forza e

nel frattempo dare un’insuperabile sofferenza, alla fine dei suoi

giorni non riusciva a camminare, ad eseguire le più semplici

mansioni giornaliere, non poteva più concedersi notti intere a

eggere ma si dedicava soltanto a fare parole crociate, per sfuggire

dai pensieri che lo opprimevano e dalla paura della morte, si

sentiva confuso, spaventato senza comprendere il senso di quanto

gli stava succedendo. Soffriva moltissimo e in quei momenti

quando il suo respiro si faceva sempre più faticoso, negli occhi

delle persone tra lacrime e dolore traspariva la parte che avevano

più amato di lui. Tempo concesso troppo a me, e agli altri, ora il

suo tempo stava per scadere e non ne era rimasto più per lui, la

sorte del suo disegno Divino, del destino, era tutta in quei

frammenti di vita, anche se molto intensi, che ci aveva dedicato,

erano il più grande dono che custodivamo nel cuore. Io mi vedevo

avvolta nelle sue braccia dove avevo conosciuto il posto più bello

del mondo, momenti paragonabili ai mondi dell’infinito sentire,

dove mi aveva trasportato con la sua leggerezza dell’essere,

momenti importanti e carichi d’amore,ora quella malattia era

diventata un’agonia, anche troppo lunga se pur durata pochi mesi,

il male avanzava dentro di lui senza nessuna pietà, la speranza

copriva ogni aspettativa e si allacciava a tutto pur di soppravivere,

quel male lo schiacciava in tutti i modi e dopo ore di coma

farmacologico, con due sussulti la sua anima lo ha abbandonato,

ha lasciato quel corpo sofferente e la fine della tribolazione

terrena, ed io ero lì accanto a lui nel reparto di oncologia

impotente ed incredula, testimone del suo destino di un mondo

illusione che si chiama vita. E’ morto un mattino di novembre,

quando la nebbia alta nascondeva il gelo nell’animo dei

presenti, lo so che non voleva andarsene, perché aveva ancora

molto cose in sospeso e tutti ne eravamo consapevoli, chi tra i

presenti diceva che le avrebbe fatte per lui e chi lo piangeva per il

suo modo di vivere che ha lasciato in ognuno di noi e volevamo

trattenerlo, proteggerlo e amarlo ancora tanto fisicamente. Prima di

ricoverarsi mi aveva portato la sua Ginger,una gattina dolce ed

affettuosa e in lei trovo una parte di lui, l’amore che unisce tutte le

creature. Una mattina al cimitero per quel motivo nella lapide ho

portato due cuori d’argento, uno per me e uno più piccolo per la

sua piccola Ginger per dirgli che sarà sempre nei nostri cuori.

Mentre sto raccontando, scendono lacrime di gioia per quello che

mi ha saputo dare lacrime di dolore per non poterlo più toccare,

abbracciare ascoltare la sua voce, scendono senza controllo, ma

posso affermare che mi ha regalato un angolo di paradiso e voglio

ricordarlo così, scrivendo queste righe, dedicandole alla sua

grandezza, per cercare di renderlo immortale a mia modo e so che

Michele è anche nel cuore di tutti quelli che lo hanno frequentato.

Ora vittima di quel mondo illusione, la sua anima si trova in una

nuova dimensione, dove lui sorride di noi, ci guarda con

discrezione e parte di lui è rimasto dentro di noi, per contribuire a

fare un mondo migliore, ma il mondo reale senza la sua presenza

fisica non sarà più altrettanto bello!!!